MISSION

Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
Non siamo una scuola, non siamo una università; non vogliamo formare guide o accompagnatori turistici, tour operator o agenzie di viaggio.
Per tutte queste figure vi sono istituti ed enti preposti e qualificati.
Noi semplicemente vogliamo essere un punto di confronto, di dialogo tra tutti coloro che sentono di poter interpretare il turismo in una nuova veste.
Una accademia dedicata a porre domande su cosa e come sarà fare e vivere il turismo nei prossimi anni. Equo, solidale, di prossimità, esperienziale, virtuale?

Il turismo in futuro sarà diverso da come lo abbiamo finora vissuto.

1. Il turismo è un’arte.
Noi lo intendiamo come un arte vera e propria.
Il turismo non è forse una delle più nobili forme di dialogo che l’umanità abbia creato: scambio di emozioni e conoscenza alla sua massima espressione?
Agito, nella sua essenza, da persone che vogliono conoscere l’altrui (anche quelle più distratte e superficiali) e da persone che vogliono farsi conoscere o riconoscere? Scambio di linguaggio, tradizioni, culture?

2. Il turismo è diplomazia dal basso.
Cosa c’è di più bello di un viaggio fatto alla scoperta di altre civiltà, di altri luoghi, di altre storie, di altri paesaggi e disporsi a far divenire tutto ciò parte della propria storia e della propria esperienza?
Ridotto a pura merce, invece, il turismo genera ecomostri, tour di invadenti, frotte di fotografi lampeggianti – o altro - ma nella sua essenza il turismo resta scambio, mutuo gesto di conoscenza.
Il turismo è l’essenza della cultura, una nobile arte che le contempla tutte: musei, chiese, monumenti, scavi archeologici, quadri, sculture, piazze, strade, palazzi vivono anche dell’energia che lo straniero (comunque inteso) apporta loro.
Per questo vogliamo che il turismo torni a essere forma di vita praticata da chi ha fame di conoscenza e scambio, da chi è avido di capire l’altrui linguaggio, curioso di assaporare l’altrui destino. Tutto ciò è sempre possibile: sia quando ci si trova sulle Ande che quando si attraversa la periferia di una grande città del proprio paese.

3. Trasmettere la filosofia del turismo
La meraviglia è talvolta molto più prossima di quanto si pensi: chi ha sempre vissuto nel centro magari poca dimestichezza ha con la tavolozza di colori che può offrire una periferia, se ben declinata, da chi la conosce e la abita.

4. Il turismo è salvaguardia della biodiversità culturale
Il turismo può alimentare e incrementare il principio della biodiversità culturale. Chi viaggia vuole esplorare il diverso, affrontare, a viso aperto, la paura atavica di ciò che è sconosciuto. Chi viaggia vuole scoprire cosa non può conoscere restando fermo. Il viaggiatore curioso è il simbolo dell’integrazione, della condivisione.

Per questo CAT è una accademia di filosofia del turismo aperta a chi vuole praticare questa arte, cimentandosi in una diplomazia dal basso che tutela la diversità di popoli, paesi, genti, chi vede in questa attività dell’ingegno umano una valenza e un significato che supera l’incidenza sul pil nazionale, il fatturato dell’alberghiero e dell’extralberghiero.

Noi non vogliamo formare operatori del turismo noi vogliamo formare il turista del futuro.

Più che di preparati receptionist abbiamo bisogno di turisti e viaggiatori consapevoli, attenti, preparati: consapevoli che il loro agire impatta comunque sugli equilibri del mondo qualsiasi cautela e attenzione abbiano riposto nel loro agire, attenti al rispetto delle altrui fedi, credenze, abitudini, esperienze, vite, preparati a condividere il desco e il companatico.

Una idea certo bislacca apparentemente quella di invertire l’ordine: preparare e formare il turista e non chi lo accoglierà perché un uomo e una donna che viaggiano con il bagaglio delle loro emozioni sapranno trasformare anche il meno attento ospite in un più solerte anfitrione.

Se sapremo indicare ai nostri soci questo valore insito nel viaggio saranno gli loro stessi che avranno cura di altri luoghi, di altri saperi, di altre longitudini e latitudini.

Sfidiamo i nostri allievi a saper raccontare le luci di una periferia per saper meglio cogliere anche le sfumature e le ombre del monumento illustre, dell’opera insigne.

The Grand Tour, a journey through Italy, France, Germany and Switzerland, formerly was the finishing touch in the education of a gentleman.
Per formare il turista del futuro abbiamo elaborato un manifesto.
Vogliamo attirare in questo progetto tutti quelli che vedono nella crisi attuale l’opportunità nascosta di innovare il concetto di turismo.